CARNEVALE A TURSI
Il Carnevale a Tursi è uno dei festeggiamenti da sempre molto sentiti e partecipati, così come nei molti paesi limitrofi della Basilicata, come L’Orso di Teana, Tricarico, o Satriano con i suoi ai “Romiti” in cui l’uomo si tramuta in essere arboreo rinverdendo, letteralmente, il suo antico legame con la foresta.
In generale, in numerosi luoghi d’Italia, alla preparazione di una delle feste pagane più liberatorie dell’anno, si dedica molto tempo, passione, lavoro e saper fare, soprattutto a livello artigianale: si costruiscono maschere ricche di significato, carri, personaggi, ambientazioni grottesche, che scendono in strada per una parata collettiva tra le vie del paese e, spesso, competono sportivamente tra loro per la loro bellezza, complessità o per il sarcasmo che esprimono.
“ U Carnuuer’ ”
A Tursi, gli anziani ci raccontano che esisteva nella tradizione una figura allegorica chiamata proprio “ U Carnuuer’” , un “fantoccio” realizzato con stracci, paglia, materiali di cui si disponeva a cui si dava le sembianze di un “uomo” per tenerlo davanti alle proprie case per tutto il periodo dei festeggiamenti.
Insieme alla comunità, Rabite Bus vuole far rivivere questa tradizione e per questo Carnevale 2017, farla ritornare presente tra noi, davanti alle proprie case, ai negozi, ai luoghi di ritrovo del paese.
Come fare?
Vi invitiamo a seguirci, a cercare e condividere informazioni su “U Carnuuer’” , a mandarci i vostri ricordi e quelli dei nonni, magari vecchie foto o un video sulla vostra ricostruzione del U Carnuuer’
L’immagine – copertina, grazie al contributo di Maria Rosa Francolino Modarelli, offre un bellissimo esempio!
Quindi, spazio alla creatività e uniamo le forze per far rivivere “U Carnuuer’” a Tursi!
Maschera a tema
Se volete unirvi al laboratorio creativo di Carnevale di Rabite Bus, e realizzare una vostra maschera dedicata a Tursi, in particolare al suo simbolo che la rende nota in tutta la Basilicata ed oltre, ovvero L’ARANCIA, mandateci la vostra idea!
Ecco la bellissima maschera realizzata in cartapesta da Serena Alvarenz, dal nome U’ Partaiall, maschera a cui l’autrice ha dato anche parola:
-“E ch si tu? A ch’appartenis?”
-“Je sue Partajall e appartegn a sta terra.
Ci sue oj e c’egghij semp stet ‘ndi famigghj tusitan…
…nda ‘nzaet chi finucchij e a uiva mort; sup i fellarusce di pen cù pupacc’ piset.
Nun facit nent si ierin famigghij di baron o di contadin, je ier semp sup i taue di tutt quant, senza fè particularitè!”.
Vi ricordiamo di condividere sulle nostre pagine social le foto, i video, i ricordi con i seguenti hashtag #tursicreativa #rabitebus #carnevaleatursi .
IL RITORNO DEL “U CARNUER”:
MISSIONE COMPIUTA
La missione lanciata da Rabite Bus di far ritornare la tradizione del
Carnuuer’ a Tursi si è decisamente compiuta, la comunità tursitana si è impegnata moltissimo e sono stati realizzati circa 62 “Carnuuer” che sono dislocati nei diversi quartieri. “Abbiamo voluto riproporre questo quadro popolare del carnevale tursitano – spiega Carmela Rabite, animatrice di questa iniziativa – andando a ripescare nella tradizione locale, a distanza di oltre mezzo secolo, per evitare che anche questo lontano ricordo andasse affievolendosi ulteriormente sino a scomparire. C’è da aggiungere che questa semplice rappresentazione esisteva a Tursi e non in altri paesi dell’area.”
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